DECRETO ENTI LOCALI, COSA CAMBIA PER COMUNI E SANITA’

senato

Abbiamo appena votato la fiducia con cui si è approvato il maxiemendamento che modifica il decreto legge sugli enti locali. Si tratta di un provvedimento molto atteso, fin troppo, che troverà ora una rapida conversione definitiva entro dieci giorni alla Camera, con l’attuale formulazione.

Per l’approfondimento dei contenuti rimando agli interventi (Zanoni - Chiavaroli) e alle repliche, allegate, delle due relatrici e in particolare a quelli della nostra brava senatrice piemontese, Magda Zanoni.

Mi limito qui solo a ricordare che nel decreto si affrontano, talvolta solo cominciando a risolverle, molte questioni annose. Il provvedimento recepisce l'intesa sancita nella Conferenza Stato-Città e quella definita dalla Conferenza Stato-Regioni su misure urgenti per la razionalizzazione e l'efficientamento del Servizio sanitario.

Per quanto riguarda gli enti locali, segnalo l'attribuzione di spazi finanziari, l'anticipazione di risorse in attesa della definizione del Fondo di solidarietà comunale, l'assegnazione di risorse per spese come la bonifica dell'amianto dagli edifici scolastici.

Sono importanti anche le misure per favorire il funzionamento dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente e l'avvio della carta d'identità elettronica; per la sostenibilità dell'avvio a regime dell'armonizzazione contabile.

Il lavoro della Commissione in Senato, in accordo con il Governo, ha modificato il testo originario, ad esempio integrando le norme sulle Province e le Città metropolitane e prevedendo lo spostamento della data per l'approvazione dei bilanci al 30 settembre. Segnalo poi che la polizia provinciale non entrerà esclusivamente nei ruoli della polizia municipale, come invece era previsto nella prima versione.

Quanto al funzionamento dei servizi per l'impiego, si prevede un accordo tra il Governo e le Regioni mediante l'impiego coordinato di fondi nazionali e regionali, nonché di programmi operativi cofinanziati dai fondi europei. A tal fine si aumentano le risorse statali da 70 a 90 milioni di euro e si autorizza a stipulare contratti a tempo determinato con scadenza 31 dicembre 2016.

Gli articoli 9 bis e seguenti del maxiemendamento definiscono invece misure relative al Servizio sanitario nazionale e in particolare agli obiettivi di appropriatezza delle prestazioni, definite d’intesa con le Regioni. Alcune interviste di questi giorni hanno determinato allarmi, non infondati, sulla sostenibilità dei sistema, ma il Ministro ieri e oggi ha voluto rassicurare. E ha fatto bene.

Stefano Lepri

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