Domenica a Bologna si terrà un referendum consultivo dall’alto valore simbolico. Chi chiede che le scuole paritarie non abbiano più contributi dal Comune difende una concezione ideologica, per cui pubblico coincide con statale, che pensavamo ormai definitivamente superata.
Noi vogliamo destinare più risorse alla scuola pubblica e rilanciare il diritto allo studio, ma questo non può certo significare l’eliminazione delle scuole paritarie, che sono tenute ad obblighi pari a quelle statali.
Eliminare i contributi significherebbe solo determinare una drastica riduzione dell’offerta complessiva di servizi per l’infanzia e aumentare le liste d’attesa. E significherebbe disconoscere il diritto alla sussidiarietà e alla libera scelta educativa, sancito in leggi dello Stato.
Noi siamo con il PD di Bologna, con il sindaco Merola, con Romano Prodi e con chi pensa che siano altri i problemi del Paese