BRESSO E IL MEDIOEVO

 

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Ecco la mia risposta alle accuse di Bresso, pubblicata oggi sull’edizione torinese de La Repubblica

Mercedes Bresso, con la consueta tracotanza anche grazie alla quale abbiamo perso le elezioni del 2010, qualche giorno fa mi aveva invitato a votare a favore delle unioni civili, definendomi paleolitico e medioevale. Non sono sorpreso dal tono ma, conoscendo la sua intelligenza, dalla pochezza degli argomenti avanzati e dalla sottovalutazione delle questioni aperte.

Nessuno, infatti, nel PD ha mai messo in discussione la necessità di arrivare a riconoscere i diritti degli omosessuali come coppia. Nessuno ha mai detto - come buona parte delle gerarchie cattoliche - che bastavano i diritti individuali. Si sono invece poste questioni vere sui bambini: il desiderio di generare e crescere dei figli è umanissimo, ma tale attesa può trasformarsi in pretesa, e quindi in diritto?

Detto diversamente, quel desiderio si scontra con le attese dei minori che, con la maternità surrogata, e in misura minore con la fecondazione eterologa, vedono ridursi o cancellati i diritti primi, essenziali e indiscutibili. Un bambino che cresce in una coppia omosessuale grazie alla stepchild adoption potrà certamente essere riempito di affetto ed educato al meglio ma - di regola e non come eccezione - non ha la certezza della sua identità biologica; non ha entrambi i genitori biologici come genitori legittimi; non ha un padre e una madre che lo crescono, bensì due padri o due madri legittimi; non ha (se vive con due padri) il conforto della madre che l’ha generato, ma solo la sua nostalgia.

So che chi ha sempre teorizzato che la natura possa essere piegata ai voleri dell’uomo non si pone la questione, ma altri legittimamente (lo ha riconosciuto Renzi come segretario del PD) invece sì. Per questo abbiamo proposto, con gli emendamenti depositati venerdì scorso, di estendere l’applicazione delle pene già previste in Italia anche a chi pratica all’estero la maternità surrogata; di riconoscere (con l’affido rafforzato) la piena funzione genitoriale al partner non genitore, senza tuttavia parificare su questo punto la coppia omosessuale a quella eterosessuale.

Sapremo discutere e fare sintesi, ma non accetto di relegare tali questioni a residui del passato. Se fosse così (ma informo Bresso e altri che nel PD così non è), io volentieri resto all’antica.

Leggi anche: Ecco perché chiedo di punire la maternità surrogata  (la Repubblica 24 gennaio 2016)

Stefano Lepri

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