Il mio post su facebook e sul blog (400 visite) di ieri ha fatto colpo: molti lettori e molti mi piace, a dimostrazione che il tema della correttezza dei media e della tutela dell’onorabilità delle persone sta a cuore a molti.
Io non avrei voluto continuare sul tema, ma il direttore de Lo Spiffero (mi verrebbe da chiamarlo L’Indipendente) ha voluto trasmettermi via sms un auspicio che, spero non si arrabbi, vi riporto: “Ora Mi auguro che tu tolga. quel tuo post scemo sul tuo profilo”.
Ripeto, non volevo perdere altro tempo, ma l’occasione era troppo ghiotta e non ho resistito: dare anch’io notizie on line, magari spifferando, almeno una volta, ciò che gli altri (compreso il nostro) non dicono. Non prima però di aver steso un velo pietoso su maiuscole e punti del messaggino: si vede che era teso.
Ed allora ecco lo scoop, che mi riguarda. La prima versione dell’articolo mi ricorda tra i citati di Soria, accanto al titolo virgolettato. Le centinaia di lettori avranno immediatamente, per alcune ore, accomunato persona a pagamenti. Poi, dopo un mio sms di dura protesta, scompaio dalla seconda versione. Ma, sorprendentemente, ricompaio nella terza versione, dopo una mezz’oretta: non più nel titolo, ma con una formulazione equivoca che lascerebbe intendere che forse Soria si è sbagliato, ma potrebbe averlo detto. Insomma, un fulgido esempio di diritto di cronaca. Poi, minacciando querele, sparisco definitivamente nella quarta versione, intorno alle ore 15.
Premesso che una notizia incerta non doveva essere pubblicata neanche nella prima versione, resta il dubbio: perché dopo avermi tolto mi hanno rimesso, salvo poi togliermi definitivamente? Piccoli misteri di bottega redazionale, ma viene a quel punto una domanda: sarà mai che quel qualcuno, che magari ha contribuito a farmi gettar fango, non era ancora pago? Di certo, se non mi lamentavo sarebbe rimasta la terza versione, forse ancor più subdola e insidiosa della prima. Incredibile!!
Signor direttore, non vado oltre ma non la ascolto, visto il trattamento: al post di ieri aggiungo questo. Così i cittadini e chi mi stima capiranno meglio.
Stefano Lepri