Servizi sociali spolpati, ma resta il bonus bebè

 

Un anno fa avevamo avanzato il timore che lo strombazzato bonus bebè venisse finanziato a scapito di altre spese sociali. Oggi puntualmente abbiamo la conferma del nostro timore. Lʼassessore Monferino ha infatti comunicato ai consorzi dei servizi sociali che una parte dei fondi del 2011 destinati a coprire le spese delle persone dimesse dagli ospedali psichiatrici non sarà più assegnata.

Per Torino si stima un ammanco di circa 3 milioni di euro, ma anche altri consorzi subiranno tagli imprevisti e difficilmente affrontabili, visto che tali risorse erano già state oggetto di riparto e di assegnazione.

Sottolineiamo che si tratta di una spesa relativa a pazienti psichiatrici il cui costo, anche con lʼavvenuta deistituzionalizzazione, va interamente coperto dal servizio sanitario regionale.

In compenso il bonus bebé (misura che di per sé non ci vede contrari qualora vi fossero ampie disponibilità economiche) è stato assicurato nel 2011 a tutti i richiedenti e anche a famiglie indubitabilmente benestanti, per le quali 250 euro in beni di prima necessità non modificano certo la condizione di vita.

La decisione appare quindi inaccettabile; Monferino deve trovare le risorse, così come ha già fatto qualche settimana fa per chiudere lʼaccordo sul riparto 2012 dei servizi sociali.

Ancora una volta la programmazione sociale regionale risulta improvvisata, con un assessore troppo impegnato, anche comprensibilmente, a contenere la spesa sanitaria. Con il risultato che i Comuni non riescono più ad assicurare i servizi essenziali, in assenza di certezze anche sulle minori risorse che la Regione si era impegnata a garantire.

Stefano Lepri

 

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