Dai cento ai mille giorni, il respiro delle riforme

Governo-Renzi

Trascorsi i primi cento giorni tra annunci e anche tanti provvedimenti (riforma delle istituzioni, ottanta euro, taglio dell’IRAP, delega sul terzo settore, prima riforma della pubblica amministrazione, misure per la competitività, ecc.), dal mese di luglio Matteo Renzi ha dato un respiro e una prospettiva certa al programma di governo: mille giorni, cioè la primavera del 2017. Raggiunta la quale gli italiani potranno misurare i risultati raggiunti e dare (o meno) nuova fiducia alla maggioranza e all’esecutivo, fino alla scadenza naturale della legislatura prevista nel 2018.

Questo programma non è un cambio di strategia o di comunicazione, come qualche osservatore malignamente ha voluto interpretare. Piuttosto, riflette la consapevolezza della durezza e della complessità delle riforme che siamo chiamati a realizzare, ma anche della inevitabile durata dei provvedimenti applicativi e delle modifiche organizzative che devono fare seguito.

I primi cento giorni sono serviti per far capire che governo e maggioranza hanno visione ma non hanno più tempo da perdere. I prossimi mille giorni dovranno invece permetterci di cambiare davvero l’Italia. Solo nei prossimi mesi ci aspettano riforme cruciali: riattivare gli investimenti pubblici, riformare il mercato del lavoro, la scuola, la giustizia, razionalizzare la spesa pubblica diminuendone il costo, rendere più competitive le nostre imprese. Non mancherò di tenervi aggiornato su ogni provvedimento, sempre attento e grato per osservazioni, critiche e consigli.

Stefano Lepri

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