Perché non abbiamo vinto

Ho aspettato una settimana per scrivere sulle cause della nostra sconfitta, perché la delusione è stata grande. Ho fatto un centinaio d’iniziative andando ovunque, senza risparmiarmi. E, sinceramente, avevo colto molti segnali di disillusione e di scetticismo verso di noi, soprattutto volantinando per strada e nei mercati.

La principale ragione del nostro risultato insoddisfacente (abbiamo perso il trenta per cento dei voti rispetto al 2008!) si spiega con le grandi difficoltà economiche in cui versa l’Italia, con l’incertezza sul futuro, con i grandi sacrifici cui sono stati costretti gli italiani nell’ultimo anno di governo Monti, con i tanti scandali riportati dai media, con la seduzione della demagogia e del populismo che hanno caratterizzato Grillo e Berlusconi. In questo quadro è stata premiata l’antipolitica e sono stati puniti quei partiti che hanno predicato il rigore (Monti) o hanno detto la verità (noi).

Tuttavia abbiamo fatto anche degli errori. Si è abbandonata la vocazione maggioritaria, puntando al voto dei soli progressisti. Abbiamo fatto poco o nulla per ridurre l’ostilità verso la politica (costi, legge elettorale, sul conflitto d’interessi, sulla corruzione, ecc.). Non siamo entrati in sintonia con le attese di “vita buona”, rimanendo troppo ancorati a una visione economicistica, mentre il movimento di Grillo cresceva parlando di gruppi di acquisto solidali, orti urbani, piccole opere pubbliche, autonomia energetica delle case.

E non abbiamo comunicato con efficacia. Abbiamo riproposto i “colori sociali” (sfondo rosso del simbolo nei volantini e sfondo blu PCI nei manifesti), dando il senso di una coalizione di sola sinistra. Avevamo buone idee per i giovani (Erasmus, servizio civile, web per tutti) ma non abbiamo saputo trasmetterle, al punto che solo pochissimi sotto i venticinque anni ci hanno votato. Siamo stati poco incisivi su diverse proposte. Riprendo a questo proposito, per esempio, i dieci miliardi all’anno di nuovi Bot per cinque anni per pagare i fornitori: una proposta di buon senso, apparsa tuttavia troppo prudente a fronte delle promesse di rimborso immediato. Certo la coerenza e la verità, in questa situazione così difficile, non hanno pagato.

In sintesi, noi abbiamo fatto una campagna elettorale onesta e leale, pagando pegno a una situazione economica drammatica, ma anche ad alcuni errori, non solo delle ultime settimane.

Ora si apre una fase davvero difficile. Confidiamo nella capacità e nell’intelligenza del Presidente della Repubblica e nella responsabilità delle forze politiche.

Stefano Lepri

 

26 Commenti

  1. Adriano Frascaroli

    Caro Stefano,
    dopo essere riusciti a perdere vincendo mi sembra che continuiamo a sbagliare.
    – continuiamo a inseguire Berlusconi abboccando alle sue provocazioni come delle carpe pensando che attaccarlo porti consensi aggiuntivi. Ignoriamolo e concentriamoci sulle alternative di soluzione ai problemi.
    – nelle loro comparsate televisive i vari esponenti delegati sono arroganti al limite del ridicolo perché chiosano sempre le loro argomentazioni dicendo: “gli italiani é questo (o non é questo) che vogliono”. Se lo avessimo davvero saputo, non saremmo a questo punto
    – inseguiamo Grillo sperando che anche lui cominci a comportarsi secondo i canoni della vecchia politica, ma non succederá. Ci metterá sempre all’angolo: é come una partita a scacchi dove noi siamo il nero e lui non sbaglia una mossa cavalcando l’onda.
    – i quadri del partito non rinunceranno agli incarichi conquistati in tanti anni di militanza nelle varie amministrazioni periferiche e nelle partecipate e non consentiranno il cambiamento. (Vedi lo sbarramento fatto alle primarie).
    E questo paese che sta morendo finirá nelle mani di un nuovo pazzo o di un vecchio satrapo
    Congresso subito! Almeno staneremo una volta per tutte l’anima vecchia di questo partito a vocazione minoritaria
    Con stima e affetto Adriano

  2. Silvio Borla

    Ciao,
    La mia riflessione è la seguente:
    1) Non abbiamo vinto perchè abbiamo fatto una campagna elettorale interna al PD e non rivolta a conquistare i voti di chi non ci vota: in questo senso sono state più autentiche le primarie, che quindi sono state la vera campagna elettorale ? Dopo di che ci siamo seduti,aspettando la grazia dal cielo.

    2) Non abbiamo vinto perchè il gruppo dirigente bersaniano non dà l’idea di voler voltare pagina realmente come chiede la maggior parte dei cittadini e quindi in campagna elettorale non abbiamo utilizzato a fondo le risorse di ciascuno di noi inteso come persona che fa squadra con le altre perchè la struttura del partito guarda indietro, è conservativa e non coraggiosa e dirompente come la situazione richiederebbe.

    3) non vinceremo finchè il nostro leader- credo il prossimo che verrà- non comunichrerà in lingua italiana , e non politichese, che noi dobbiamo metterci in cammino e fare un cammino di cambiamento da un punto A ad un punto B in modo chiaro e comprensibile da tutti e soprattuto rivolto a tutti gli italiani. Come ha detto Carlin Petrini da Lerner : a cosa serve avere il vento favorevole se non sai dove indirizzare la prua della barca Italia ? se non hai la meta chiara in mente, poichè gli 8 punti ne sottendono altri e altri e così ti lasci le mani libere nelle tattiche ma non esci dal mare mosso…verso il traguardo cui si vuole arrivare ?

    Silvio

  3. Roberto Giardino Calcia

    Stefano, lasciando da parte complimenti ed auguri, direi che l’aspetto più preoccupante è l’assoluta mancanza di penetrazione nell’elettorato giovanile. E’ una tendenza che già si era verificata nella tornata precedente, ma che ora è emersa in tutta la sua drammaticità… Certo, il Movimento 5 Stelle (spesso semplicemente demonizzato dalla nostra classe dirigente, incapace di capire che quell’elettorato non era da demonizzare, ma era da inglobare) ha avuto maggiore appeal, ma… non basta. Ad esempio, non mi spiego perché il neo Onorevole Bonomo è giunta terza alle primarie, tra la sorpresa generale, principalmente grazie al voto dei Giovani Democratici e dopo poco più di un mese la stessa base dei giovani si è praticamente dissolta… Inoltre c’è da capire perché Grillo ha eroso il 5% di consensi in sole 48 ore! I sondaggi sono sempre da prendere con le molle, ma le ultime rilevazioni a due giorni dal voto davano il PD al 35% ed il PDL al 29%, mentre il M5S era al 20-21%. IN soli tre giorni si sarebbe verificato uno smottamento di voti (5%) dal PD ai grillini…
    Attenzione però a focalizzare l’attenzione solamente su Grillo. Alla Camera, la coalizione di centro destra è giunta seconda distanziata di poco più di 120mila voti.
    Sinceramente, più che il 25% di voti a Grillo, mi fa rabbrividire il risultato ottenuto da Berlusconi ed alleati di destra…
    Conclusione? Lasciamo a casa la “trielina” e torniamo nelle piazze. La legge elettorale ha le sue colpe, ma… sinceramente si è fatto troppo poco: non è bastato guardare i cadaveri seduti in riva al fiume: perdere un vantaggio nettissimo, come quello di cui il PD era accreditato ad inizio campagna elettorale, era impresa quasi titanica… il PD è riuscito a farlo

  4. carlo

    caro Stefano, non abbiamo vinto perchè la gente voleva delle soluzioni sul costo della vita, il controllo del rapporto euro lira, il taglio privilegi dei parlamentari, le auto blu, le pensioni a vita dei Senatori lo stipendio dei politici e relative liquidazioni e sono soltanto alcune cose di un lungo elenco. La gente è stanca di sentire promesse è ora di fare i fatti.
    Carlo Maselli

  5. Marco60

    Direi che tutte le analisi precedenti alle mie sono valide e quindi Stefano, avrai molti spunti da cui ripartire. Per fortuna possiamo ancora sperare con Matteo e con tutti quelli che lo hanno appoggiato. Forse , col senno di poi, il tutto si può dire sia cominciato con le primarie. Le regole imposte a Renzi mi hanno fatto capire quanto già allora faceva paura il cambiamento., ma anche quanto poco ciascuno di noi è disposto ad offrire come impegno per cambiare. Ricordo la fila di anziani in coda al seggio e la mia delusione di vedere pochi elettori giovani. Bisognerà offrire una nuova immagine ma sopratutto una nuova sostanza al PD e far capire a tutti che per cambiare le cose devi metterci la faccia ma anche le mani. Io ci credo ancora.

  6. Pier Paolo Dalla Chiesa

    Ciao Stefano,
    mi sembra che dalla tua analisi e da quella di chi ha risposto prima di me sia emerso in modo chiaro ed evidente quali siano state le ragioni della sconfitta. E adesso? Come fare per uscire dalla palude? Oltre ai problemi interni al Pd c’è la questione più vicina e stringente di come uscire dall’impasse in cui è finito il nostro paese. A mio parere sarebbe opportuno far giungere là in alto – e tu ne hai senz’altro la possibilità – l’importanza di fare subito una nuova legge elettorale. Questa è la prima ed unica cosa da fare, al di là del governo che ci potrà essere. Qualunque governo si formi non potrà essere caratterizzato da altro che non sia temporaneità e debolezza. Non è questo che vogliono gli italiani, l’Europa e i mercati. Non ce lo possiamo permettere eppure credo sarà un passaggio obbligato. Almeno che sia un passaggio breve (anche se siamo maestri nel temporeggiare persino nelle situazioni di emergenza) Dopo di che si tornerà a votare e chi vincerà potrà governare come si deve. E subito dopo bisognerà prendere una bella rincorsa perché a quel punto Grillo e i suoi saranno un ostacolo duro da superare. Ma forse nel frattempo anche nel Pd qualcosa si sarà mosso. Come ha già detto qualcuno, non si può fermare il vento con le mani. A presto. Pp

  7. andrea

    Ciao Stefano,
    concordo con la tua analisi, non abbiamo vinto perchè al centro della campagna elettorale dovevano esserci Riforme e bisogni delle Persone, quelle Persone che si incontrano sul bus, sul treno dei pendolari, (non solo su quello veloce), al mercato, nei negozi(clienti e commercianti), nei centri di aggregazione giovanili, nelle associazioni di volontariato,… potrei continuare ancora ma in una parola, Persone. Perchè sono le Persone che votano e quindi è con le Persone che bisogna comunicare.
    Un abbraccio, Andrea Benenati

  8. Minik Nairo

    Caro Stefano , condivido molti dei commenti che precedono il mio , in particolare quello di Anna . Il terrorismo fiscale ci ha tolto molti voti ,migrati a destra.
    Il problema però è più generale: l’attuale PD è appiattito su posizioni di gente depositaria della verità a prescindere , incapace di “sentire” il Paese , con analisi che potevano andare bene molti anni fa,ma ora incomprensibili dalla generazione cresciuta con Berlusconi. In questi anni la sinistra , prima o dopo le elezioni, ha sempre perso … la tradizione continua .
    Dopo la direzione di ieri temo che il PD sia prossimo alla frutta , almeno in Italia , in Turchia non so ..
    P.S. a scanso di equivoci , sono iscritto al PD , circolo XXV Aprile , San Giorgio Canavese .

  9. Carlo Valente

    Quest elezioni ci hanno insegnato che nel paese c’è una grande voglia di cambiamento, di novità , di faccie nuove che parlino anche al cuore della gente con entusiasmo e voglia di partecipare. Bisogna che il partito si rinnovi radicalmente e si apra di più alla società civile, ai professionitsi dei vari campi e a tutti quelli che hanno voglia di impegnarsi. Bisogna prepararsi fin da adesso, senza aspettare l’ultimo momento anche perchè probabilemnte presto si tornerà a votare e sarà l’ultima occasione

  10. Gabriella

    Credo che il PD debba molto riflettere sul modo in cui si è posto/proposto agli elettori e che le elezioni non le abbia perse il 24 febbraio ma il giorno in cui con mille cavilli e strettoie il partito e la sua parte conservatrice ha assicurato che alle primarie la spuntasse Bersani. Bersani è una bravissima persona ma fa purtroppo parte di quell’establishment di partito ormai diventato odioso alla maggior parte degli italiani, che vive grazie al finanziamento pubblico, magistralmente fatto rientrare dalla finestra dopo che il popolo italiano lo aveva abolito con una scelta molto netta. Il PD ha rappresentato agli occhi dei più, con Bersani suo portabandiera, esattamente la summa di quel “sistema”, il campione di quella corte che di soldi pubblici vive, con le sue fondazioni, i suoi impiegati, addetti, portavoce, e via dicendo. Volgarmente detti mangiapane a tradimento e che quando si fa di tutta l’erba un fascio diventano il target dell’antipolitica, quelli che la “politica la fanno di professione” (che adesso sembrano odiosi ai più, e dire che ce ne sarebbe un gran bisogno di gente che la politica la mastica e sa anche cosa significa porsi al servizio dei cittadini quando si viene eletti, che sia nella circoscrizione del quartiere o al parlamento!). Il PD personificato da Bersani non ha colto nulla del malessere diffuso, della richiesta di rinnovamento, mi chiedo dove fossero e dove vivessero quelli che non hanno sentito questo grido che si levava dalla gente, ormai allergica a tutto quello che sembra anche lontanamente un “privilegio”, compreso l’avere uno stipendio per fare gli interessi di partito e della casta -piccola o grande- che vi ruota attorno grazie alle tasse pagate dai contribuenti. Poi c’è casta e casta, per carità e voi i soldi pubblici li usate molto meglio di altri. Ma sarebbe stato fondamentale capire questo bisogno di rinnovamento, per vincere le elezioni. La scelta dei fedelissimi del centro sinistra pro Bersani alle primarie, il suo non aver minimamente compreso che non avrebbe neppure dovuto candidarsi, la sua testardaggine nel voler prevalere, sono stati la summa perfetta dell’harakiri nel quale ormai il PD si è altamente specializzato e che non poteva che generare il risutato del 24 febbraio. Non penso di essere particoalrmente originale dicendo che la vincita di Bersani alle primarie ha innescato la nuova discesa in campo di Berlusconi, che contro Renzi non si sarebbe MAI presentato, e la “salita” in politica di Monti, che probabilmente se ne sarebbe tornato tranquillo ai suoi impegni pre-incarico tecnico. In quanto tutti in Italia sapevano, tutti sapevamo, che Renzi avrebbe STRAVINTO, raccogliendo attorno a sé i consensi di tutti coloro che come me hanno deciso solo con la scheda elettorale aperta sotto i loro occhi, persino un po’ a caso, dove mettere la croce. Solo il PD e i suoi fedeli e leali elettori conservatori non l’avevano capito, complimenti per la lungimiranza!

  11. Mario Somà

    Le cause della mancata vittoria sono molteplici. Si possono elencare e soppesare. In parte sono strategiche, in parte tattiche. Quello che però mi preoccupa è la mancata presa di coscienza della situazione da parte della struttura dirigenziale (nomenklatura). Se così non è riescono a nascondere bene il loro pensiero.
    Per brevità indico nella insufficiente capacità di comunicare con il paese.Abbiamo preso decisioni inderogabili senza dare contropartite, ma sopratutto senza spiegarle alla gente. Probabilmente, con una maggior capacità di rapportarci con la gente, avremmo capito che qualche contropartita poteva almeno essere promessa(abbiamo rincorso goffamente il pdl sull’imu perdendoci anche le mutande). Inoltre, dopo che anche i nostri eletti hanno meritato il titolo di “casta”, si è chiuso vieppiù il partito alla partecipazione della gente (le primarie blindate, a mio avviso, potevamo risparmiarcele). Come andrà a finire? Forse sarebbe bene riattivare un contatto franco con la nostra base e riprendere, dopo decenni, una sana attività di riaggregazione (anche detta di proselitismo) utilizzando se del caso vecchi e nuovi strumenti di comunicazione in modo da stimolare più partecipazione alla vita del partito……..

  12. renato vezzari

    renato 6-3-13,

    condivido in parte l’analisi espressa, anche se un po’ morbida.
    Credo che i nostri errori siano almeno 2: sbagliato il candidato leader (troppo moderato e storicamente etichettato). L’altro Cavallo avrebbe avuto ben altra grinta ed audiens. Campagna elettorale troppo sottotono e di rimessa alle battute dei clown in lizza. Con stima R.V.

  13. Aldo Parola

    Concordo su tutto, ma… anche su niente. In estrema sintesi secondo me abbiamo perso perchè il candidato non é stato Matteo Renzi. Non critico che il candidato non dovesse essere Pier Luigi Bersani (dopo le primarie ovviamente doveva essere lui), ma con Matteo avremmo visto tutto un altro film…

  14. Stefania

    Caro Stefano,
    Secondo me abbiamo perso perchè non abbiamo saputo parlare alla gente, una campagna elettroale quella di Bersani troppo tiepida e poco concreta, troppo generale, non siamo riusciti ad interpretare la voglia di cambiamento lasciando quindi spazio a Grillo e poi abbiamo pagato la partecipazione al governo Monti, cosa che molti non ci perdonano.

  15. anna

    Caro Stefano Condivido tutto di quello che hai detto, però aggiungerei alcune considerazioni in base a quello che sentivo in coda al supermercato poco prima delle elezioni.Pochi capivano che cosa aveva in mente Bersani con ” un po’ di questo…un po’ di quello” erano in confusione, poi c’era sempre qualcune che credeva di aver capito e si affannava a spiegare, ma … a modo suo .Poi c’è stata la paura del redditometro amplificata dai giornali, dalle tv, ma anche dagli impiegati agli sportelli bancari che hanno messo paura a tutti: ma come non posso più dare soldi ai miei figli? (Intanto poco prima delle elezioni è arrivata la stangata delle spese sui conti correnti e sui conti titoli). Infine quella intervista da Vespa dove è stato detto che il contante sarebbe stato ridotto fino a 300 passando per 500…. l’Italia non è pronta, si è reso conto di quello che ha suscitato? Il corto circuito è partito
    Caro Stefano e quelli come te…adesso tocca a voi, ce la farete ma non chiudetevi nella torre d’avorio e fate molta attenzione a sorreggere le famiglie,non burocratizzate la loro già difficile vita, non fate che debbano dipendere totalmente da caaf o commercialisti. La burocratizzazione è il tallone di Achille della sinistta. Passo e chiudo con tantissimi auguri

  16. renato armenio

    Caro Stefano, la correttezza e la lealtà sembrano non andare di moda nei palazzi della politica italiana, ma ritengo che alla lunga paghino. Vai avanti con i Tuoi valori, con onestà, con abnegazione, con la capacità di lavorare duro per contribuire alla ri-nascita di questo paeselungamente umiliato da molti predoni. L’Italia è diventato un paese dove molti competenti non hanno voce in capitolo e molti potenti e incapaci violentano continuamente il tessuto sano e le istituzioni. Abbiamo una grande fame di equità, di giustizia, di aria pulita, di organizzazione, di razionalizzazione. Porta come sai fare Tu questo vento di novità e di speranza dalla periferia a Roma; porta questa richiesta risoluta ai tuoi compagni di partito. Auguro a Voi tutti un sereno lavoro e un esercizio di responsabilità. Un abbraccio Tuo Renato Armenio

  17. stefania g.

    Caro Stefano,
    vorrei felicitarmi con te e incoraggiarti, perchè comunque nei momenti difficili si cresce e si cercano soluzioni nuove e convincenti. Certamente tu e gli altri del PD sarete in grado di farlo.
    Cpn stima ed amicizia
    Stefania G.

  18. Michele D'Amaro

    ciao Stefano
    sono d’accordo della tua analisi sulla sconfitta, ancora una volta non siamo riusciti a trasmettere agli elettori i nostri piani di rinnovamenti veri,Ci perdiamo a fare filosofia politica e non parliamo dei veri bisogni e come pensiamo di risolverli.
    Sono amareggiato del risultato ma particolarmente di quello che è successo in lombardia dopo i disastri del centro destra ed in particolare la lega questi hanno rivinta la regione con Maroni.
    Continuiamo per la nostra strada che è quella giusta
    ciao Michele

  19. Marilena

    Appunto, gli errori non sono stati fatti solo nelle ultime settimane;
    non si è voluto il nuovo nel partito e i ragazzi hanno votato il Movimento 5 stelle che adesso ci sta tenendo in stallo e si continua a sbagliare continuando a porli al centro del problema anziché andare avanti e non curarsi di loro che non sanno neanche da che parte iniziare.

  20. ha detto bene Lepri, non avete fatto nulla per avvicinarvi alla gente, per far comprendere che eravate vicini ai bisogni dei cittadini , avete ignorato il grido d’aiuto che veniva rivolto alla politica. Avete ignorato per troppo tempo chi credeva in voi e ora ne avete pagato lo scotto,andate tra la gente e acoltate solo in campagna elettorale , al di fuori di questa siamo in balia della incompetenza, della burocrazia cieca e ottusa, spesso delle scarsa professionalità . Mi occupo e vivo la disabilità, siamo alla frutta Lepri, noi in prima persona voi come rappresentanti del popolo.

  21. Giusy

    Condivido questo tuo pensiero……. ma dico che nella vita è importante,qualsiasi cosa si faccia, essere sempre onesti e leali come sei Tu e il PD. Siamo in una fase dove nessuno può sottrarsi alla responsabilità sia politica che sociale!
    Con grande stima
    Giusy Spitaleri

  22. marina

    caro Stefano,
    siamo veramente nel guado e le persone corrette, che tanto fanno magari senza strambazzamenti hanno poca speranza di cambiare questa pessima situazione. Certamente il PD non deve trovare accordi con il Cavaliere ma anche l’inseguimento di Grillo non ispira granchè.Errori ce ne sono stati tanti.Vedremo che cosa farà il Presidente.

  23. Paolo Parato

    tra i motivi per cui non ci hanno votato hai dimenticato le mancate riforme sui costi della politica (numero parlamentari, loro retribuzione, vitalizi, sprechi dei gruppi parlamentari e regionali e ciò a fronte della grave crisi economica. Questo è molto più importante dei colori dei manifesti che nessuno ha notato.

  24. Roberto Maiocco

    Stefano, la gente voleva vedere che c’era un cambiamento e che smettevate di difendere privilegi e posizioni indifendibili mentre a noi continuavate a chiedere sacrifici! Non è populismo o demagogia di Grillo è voler chiudere gli occhi a tutti i costi di fronte alle richieste della base! Pensione dopo 40 anni di contributi, stipendi onesti, cancellazione di tutti i privilegi e soprattutto non avreste dovuto dare apertura a Monti che prende i soldi al popolo per darli alle banche (anche alle vostre però)! Ma soprattutto la legge elettorale: avete distrutto art. 18 messo IMU da paura in pochi gg mentre per la legge elettorale non vi sono bastati mesi: la gente non è scema! Non vi interessa cambiare le cose allora la gente ha iniziato a cambiare i propri rappresentanti. E’ molto semplice, si chiama esercizio del democratico diritto di voto!

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