Sostenibilità economica delle scuole materne

 

L’ipotesi prefigurata dall’assessore alle Risorse Educative del Comune di Torino Maria Grazia Pellerino ai responsabili del coordinamento genitori degli asili nido, e anticipata da Repubblica di ieri, che prevede una tassa d’iscrizione annuale a carico delle famiglie per le scuole materne, ripropone il tema della loro sostenibilità economica.

Per affrontare la questione penso soprattutto a due strategie:

1. Attribuire finalmente allo Stato l’onere per le competenze ad esso spettanti, quali la gestione delle scuole materne, il cui costo finora è stato sostenuto dall’Amministrazione comunale di Torino. Tale indicazione è stata puntualmente formulata nell’Odg “Lo stato copra tutti i costi delle scuole materne comunali o le gestisca in proprio” (prima firmataria Domenica Genisio) che sarà discusso nelle prossime settimane in Consiglio Comunale.

2. Introdurre progressivamente una forma di maggior responsabilizzazione delle famiglie utenti nel sistema di erogazione dei servizi.

Su questo punto rimando ad un articolo pubblicato su la Repubblica del 10 dicembre 2010 Il modello Ikea per i servizi sociali

Leggi la proposta di ordine del giorno: Lo stato copra tutti i costi delle scuole materne comunali o le gestisca in proprio

Un commento

  1. Domenica Genisio

    Puntualmente Stefano ha ripreso un argomento già inserito nel programma del Sindaco Fassino. Da molti anni il Comune di Torino, atttento ai bisogni dei suoi cittadini, sostiene spese per erogare servizi a favore delle famiglie, come per le scuole materne, servizi di competenza dello Stato per i quali affronta dunque impropriamente spese non irrilevanti sul complessivo del proprio bilancio.
    L’OdG che ho presentato, sottoscritto anche da moltri altri colleghi del Gruppo PD, credo abbia sicuramente contribuito a sollevare l’attenzione sul tema. L’obiettivo è quello di riportare allo Stato almeno la competenza economica del servizio, se non anche quella gestionale. Oggi, invece, pare ci si debba accontentare, come si apprende dagli accordi ANCI-Stato, che le spese sostenute non vengano computate nel patto di stabilità.
    Ovviamente è già un passo avanti, ma il dibattito in Aula delle prossime settimane dovrà essere orientato ad impostare un percorso tale per cui ogni singola competenza venga assunta dai soggetti deputati.
    Domenica Genisio – Consigliere PD Comune di Torino

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