Bilancio 2012, no a forzature e scorciatoie

Il PD è consapevole della difficilissima situazione economica e non intende strumentalizzarla. Ci sono tuttavia questioni di metodo e di merito.

Quanto al metodo, non sono accettabili forzature come quelle tentate anche oggi, per cui si sarebbe voluto approvare il bilancio 2012 in due giorni senza neanche aver assestato i conti del 2011. Alcuni emendamenti presentati da una parte della maggioranza, che prevedono la alienazione di importanti società partecipate, puntavano a forzare decisioni che meritano una approfondita discussione. Non ci piacciono le lungaggini, ma neanche le scorciatoie.

Quanto al merito: non c’é una vera strategia tesa ad affrontare strutturalmente i nodi della spesa pubblica, i tagli sembrano più frutto degli equilibri tra i partiti e tra gli assessori. Ad esempio, l’anno scorso ci fu bocciata la proposta di istituire il fondo immobiliare per la vendita e la valorizzazione del patrimonio regionale. Ora, dopo un anno perso, la proposta è stata finalmente ripresa dalla maggioranza.

Se si vuole sostenere lo sviluppo non si possono ridurre così pesantemente le opere pubbliche (-30%), l’innovazione, la ricerca e l’università (-22%) l’istruzione e la formazione (-24%).

E’ poi incredibile il dimezzamento dei fondi per le politiche sociali, cioè per gli anziani, i disabili, le famiglie in difficoltà, nonostante le finte rassicurazioni sentite fino ad oggi. E’ una vergogna che pagheranno duramente i soggetti più deboli. Su questo certo non cederemo.

L’unico incremento che sembra esserci è quello dei trasporti, ma in realtà c’é un recupero solo parziale del taglio di oltre 200 milioni che é stato fatto slittare sul bilancio 2012.

Siamo disponibili a un confronto franco e che sappiamo difficile, purché si cambino stile e priorità.

STEFANO LEPRI

 

 

 

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