In conclusione

Verso un Piemonte di cittadini produttori del proprio benessere

Il Piemonte che ho in mente è abitato da cittadini produttori, o meglio, co – produttori delle risorse in grado di assicurare sviluppo e qualità della vita.

Vorrei un Piemonte in cui il sistema dei servizi di cura della persona sapesse avvalersi e includere entro i propri modelli organizzativi il contributo di utenti, loro familiari e volontari; in cui le innovazioni organizzative consistessero nella capacità di integrare lavoro professionale e lavoro dei cittadini, rafforzando quindi il sistema dei servizi senza un aumento proporzionale dei costi o dell’imposizione fiscale per sostenerli.

Penso ad una Regione in cui la produzione di energia è diffusa: puntare sulle energie rinnovabili non significa solo avere a cuore il destino dell’ambiente e quindi dei propri figli; significa anche ciascuno può essere produttore di energia, contribuendo in parte ai bisogni della rete e di conseguenza alleggerendo i propri costi energetici.

Bisogna lavorare per un Piemonte dove i consumatori e i produttori stabiliscono nuove forme di integrazione e dove il diritto al consumo viene agito sostenendo forme di auto organizzazione dei consumatori in gruppi di acquisto.

La mia idea di Piemonte vede con favore il fatto che lavoratori compartecipino alla gestione delle imprese, investano in esse, stabiliscano tra loro patti di mutualità in caso di difficoltà, partecipino agli esiti positivi.

Penso sia importante incentivare scelte in campo abitativo basate sulla responsabilizzazione verso chi ci sta accanto: i “condomini solidali”, le diverse declinazioni dell’housing sociale, costituiscono forme preziose di presa in carico dei bisogni che vanno sostenute.

Penso in sintesi ad un Piemonte in cui i cittadini, singoli o associati, trovino forza, motivazioni e supporti istituzionali per divenire in prima persona protagonisti del proprio benessere e di una migliore qualità della vita.