Questi temi mi sono sempre stati a cuore, fin da giovane. Da Assessore al welfare a Torino ho sviluppato idee e servizi, con molti risultati concreti. Durante quegli anni, sono stati avviati in città 30 nuovi servizi residenziali e 25 nuovi servizi diurni per le persone con disabilità. I servizi di assistenza domiciliare loro rivolti sono cresciuti, per cui Torino è una delle poche città in Italia, forse l’unica, dove non vi sono o quasi liste d’attesa.
Anche le persone anziane non autosufficienti sono state al centro del mio impegno da assessore, con il potenziamento dei servizi al domicilio e la forte crescita del numero di torinesi ospitati nella strutture residenziali. Sono state poi programmate otto nuove case di riposo, tutte realizzate e oggi attive in vari quartieri della città.
Da consigliere regionale mi sono poi adoperato per regolamentare e promuovere i servizi domiciliari per la non autosufficienza, anche in quanto estensore della legge 10/2010. Per molte associazioni, questa legge dovrebbe essere riferimento anche per il livello nazionale. In generale, ho lavorato in sede di programmazione socio-sanitaria, per garantire risorse economiche e una giusta allocazione a questi servizi territoriali.
In questi cinque anni da senatore posso dire di aver contribuito a importanti risultati. La legge sul “dopo di noi” prefigura incentivi e soluzioni patrimoniali per assicurare la destinazione di risorse di parenti o di benefattori a favore dei figli con handicap. E’ stato riconosciuto, anche su mia iniziativa, l’anticipo pensionistico a chi, in possesso di un’anzianità contributiva di almeno trent’anni, assiste un parente di primo grado convivente con handicap grave, ovvero ai soggetti con una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74%. Il fondo sociale e quello per la non autosufficienza sono cresciuti nei primi anni di legislatura e poi stabilizzati, mentre nell’ultima legge di bilancio è stato introdotto un, pur limitato, stanziamento a favore dei care giver.