La cura dei cittadini anziani è uno degli ambiti che hanno richiesto una maggiore attivazione del welfare locale. Non a caso, e meritoriamente, in questo mandato la Regione ha destinato ripetutamente risorse aggiuntive consistenti proprio ai servizi rivolti agli anziani.
Ciò che va ora affermato, non solo relativamente ai principi, ma anche con coerenti atti amministrativi, è la necessità rendere l’inserimento in struttura e l’intervento presso il domicilio come due opzioni realmente entrambe ugualmente percorribili, su cui anziano e famiglia siano messi in grado di esercitare una scelta consapevole.
Oggi non è ancora così. Oggi le risorse destinate alla domiciliarità sono assai inferiori e la famiglia che sceglie di assumere su di sé una parte del lavoro di cura è paradossalmente oggetto di minori attenzioni da parte del sistema dei servizi.
Con la nuova legge appena approvata in Consiglio Regionale, di cui sono stato il principale estensore, diventerà possibile assicurare progetti personalizzati, anche con l’apporto dei familiari, cui può venir riconosciuto un compenso per il lavoro di cura a favore dei congiunti.