Casa

L’impossibilità di accedere al diritto alla casa rappresenta una delle questioni centrali per il benessere dei cittadini piemontesi. Se questa esigenza è chiara e prioritaria, non significa che essa vada perseguita attraverso le strade sino ad ora utilizzate e che portano ad alcuni risultati paradossali, come la compresenza di un’alta quantità di alloggi sfitti e la contemporanea nuova edificazione di nuovi alloggi sovvenzionati o agevolati. Questo porta ad almeno due effetti negativi:

  • la distruzione (non necessaria) di ampie porzioni di territorio;
  • la creazione di contesti urbani in cui si concentrano situazioni di disagio sociale, malgrado alcuni tentativi di incentivare forme di mix.

Non è poi affatto dimostrato che tale situazione sia ragionevole dal punto di vista economico.

In alternativa quindi:

  • Non costruire, ma acquistare: acquistando alloggi sul mercato, le ATC si troverebbero a disporre di immobili senza generare l’impatto ambientale di nuove costruzioni e senza rischiare di creare effetti ghettizzanti;
  • Non costruire, ma rendere accessibili alla locazione: rendere disponibili alla locazione alloggi sfitti o comunque inarrivabili alle fasce deboli contribuisce ad intervenire sul paradosso della compresenza di case sfitte mentre si costruiscono nuovi alloggi. Le forme di intervento possono essere diverse, dalla semplice mediazione, alla garanzia verso il proprietario per casi di morosità o danni, all’intervento per abbattere i costi della locazione. L’esperienza di agenzie come Lo.C.A.Re. a Torino o di altre agenzie non profit costituiscono esempi di sviluppare e diffondere sul territorio regionale.

Opportunamente la Regione Piemonte ha sviluppato, accanto all’offerta di alloggi, una serie di azioni volte a sostenere le difficoltà dell’abitare e a collocare il percorso di accesso all’abitazione entro un più ampio intervento di integrazione sociale.

Queste azioni possono essere declinate in più modi: da soluzioni abitative rese disponibili con il concorso di soggetti di terzo settore, alla sperimentazione, all’interno dei condomini, di inedite solidarietà intergenerazionali e tra famiglie, anche realizzata attraverso specifiche figure di residenti (famiglie, gruppi di giovani) che si assumono il ruolo di accompagnamento sociale del condominio. Ciò è previsto nella nuova legge appena approvata, a seguito di un emendamento che ho espressamente presentato.